Il corso è dedicato alla teoria sociologica classica, con particolare riferimento all'opera di Marx, Weber e Durkheim. L’acquisizione di familiarità con il pensiero dei classici rappresenta, in effetti, un passaggio obbligato per chi voglia intraprendere un percorso di studio e ricerca in ambito sociologico. Esso intende socializzare gli studenti a un modo di pensare sociologico. A tal fine, adotta metodi di didattica frontale e partecipativa, per cui la frequenza è fortemente consigliata.
Per i frequentanti:
• RITZER, G. (2014), Teoria sociologica. Radici classiche e sfide contemporanee, Milano: Apogeo [Cap. 1].
• JEDLOWSKI, P. (2009), Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Roma: Carocci [Capp. 1, 2 e 8].
• ARON, R. (1996), Le tappe del pensiero sociologico, Milano: Mondadori [Capp. su Marx, Weber e Durkheim].
• BELLINI, A. (2014), Il puzzle dei ceti medi, Firenze: Firenze University Press [Cap. 1].
Per i NON frequentanti:
• RITZER, G. (2014), Teoria sociologica. Radici classiche e sfide contemporanee, Milano: Apogeo [Cap. 1].
• JEDLOWSKI, P. (2009), Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Roma: Carocci [Capp. 1, 2 e 8].
• ARON, R. (1996), Le tappe del pensiero sociologico, Milano: Mondadori [Capp. su Marx, Weber e Durkheim].
• BELLINI, A. (2014), Il puzzle dei ceti medi, Firenze: Firenze University Press [Cap. 1].
• Letture complementari obbligatorie*
(NB. Questa parte può essere sostituita in sede d’esame da una relazione in forma scritta su almeno tre letture; in proposito, v. Verifica dell’apprendimento):
– Marx (1849), Lavoro salariato e capitale (33 pp.)
– Marx, Engels (1848), Manifesto del Partito Comunista, capp. 1-2 (28 pp.)
– Marx (1844), Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Introduzione (11 pp.)
– Marx, Engels (1846), Feuerbach, parr. 2-4, in L’ideologia tedesca (51 pp.)
– Weber (1904-05), L’etica protestante e lo spirito del capitalismo, parr. 2-3 (44 pp.)
– Weber (1922), I tipi di potere, capp. 1-4, in Economia e società (36 pp.)
– Weber (1916), L’etica economica delle grandi religioni (40 pp.)
– Weber (1904), Il senso della "avalutatività" delle scienze sociologiche ed economiche, parte selezionata (29 pp.)
– Durkheim (1897), 1893), La divisione del lavoro sociale, parti selezionate (34 pp.)
– Durkheim (1897), Il suicidio anomico, in Il suicidio. Studio di sociologia (16 pp.)
– Durkheim (1912), Le forme elementari della vita religiosa, introduzione (19 pp.)
– Durkheim (1895), Le regole del metodo sociologico, capp. 1, 2 e 5, parti selezionate (31 pp.)
* Data la difficile reperibilità, i testi sono resi disponibili, ai soli studenti iscritti al corso, sulla piattaforma Moodle.
Obiettivi Formativi
Il corso si pone la finalità di accompagnare gli studenti lungo un processo di maturazione di un’autonomia di "pensiero", inteso come capacità di elaborazione teorica, indispensabile per potersi muovere con disinvoltura nell’ambito della ricerca sociologica, teorica ed empirica. In tal senso, esso intende andare oltre la somministrazione di una conoscenza meramente nozionistica, proponendosi piuttosto di far familiarizzare i partecipanti con un certo "modo di pensare", un modo peculiare di confrontarsi con i problemi inerenti alla vita sociale, ciò che, anni addietro, Charles Wright Mills concettualizzò attraverso la fortunata espressione "immaginazione sociologica".
A tal fine, il corso si prefigge di fornire agli studenti le seguenti competenze:
• la capacità di leggere, analizzare e interpretare in autonomia scritti teorici di fonte primaria e secondaria (nel secondo caso, con specifico riferimento alle opere di rilettura critica dei testi classici);
• la capacità di riflettere in modo critico sulle teorie sociologiche e sul modo in cui esse sono applicate alla lettura della realtà sociale;
• la capacità di comunicare, attraverso il confronto dialettico e la scrittura, in un "linguaggio" propriamente sociologico.
Prerequisiti
È consigliabile aver seguito il corso di Sociologia e superato il relativo esame.
Metodi Didattici
Per gli specifici obiettivi che il corso si pone, si rende necessaria l’adozione di metodi didattici misti, per cui gli inevitabili momenti di didattica frontale a cura del docente si alternano, in modo peraltro sinergico, a momenti di didattica partecipativa.
Nello specifico, è previsto il ricorso a:
• lezioni frontali volte alla trattazione in profondità dei temi oggetto del corso;
• studio individuale su letture segnalate dal docente;
• discussione collettiva di brevi testi o estratti dalle principali opere degli autori;
• lavoro individuale finalizzato alla costruzione di prodotti collaborativi.
Per quanto riguarda l’ultimo punto, è previsto l’uso di risorse online (ad es. il tool "glossario", in ambiente Moodle, per la costruzione di una "mappa dei concetti"), al fine di agevolare la sistematizzazione e il consolidamento delle conoscenze acquisite.
Si noti bene che la frequenza alle lezioni NON è obbligatoria, come da regolamento didattico d’Ateneo. Alla luce del carattere partecipativo di una parte rilevante del corso, essa è peraltro fortemente consigliata. Lo status di frequentante si acquisisce attraverso l’accertamento della presenza, che deve essere pari ad almeno 16 lezioni su 21 (circa i 3/4); esso solleva dalla verifica in sede d’esame orale della conoscenza dei testi trattati e discussi in aula (indicati nel programma come "letture complementari obbligatorie").
Altre Informazioni
Per le tematiche di tesi, vedere la sezione dedicata nella pagina docente.
Modalità di verifica apprendimento
La verifica dell’apprendimento avviene mediante esame orale negli appelli in calendario.
I frequentanti, previo accertamento dei requisiti di presenza di almeno 16 lezioni su 21 (circa i 3/4), sono dispensati dalla verifica della conoscenza dei testi indicati nel programma come "letture complementari obbligatorie". Ciò, in ragione del fatto che sono chiamati a discutere i testi in aula durante il corso.
I NON frequentanti potranno sostituire le "letture complementari obbligatorie" con una relazione in forma scritta (di lunghezza compresa tra i 20 e i 30 mila caratteri) su almeno tre delle letture indicate. L’obiettivo della relazione può essere quello della trattazione estensiva del pensiero di un unico autore oppure della comparazione tra due o tre autori. La scelta della modalità (trattazione estensiva o comparazione) è libera.
Si noti infine che, come da prassi, per sostenere l’esame orale è necessario iscriversi mediante procedura online all’appello programmato.
Programma del corso
Il corso è dedicato alla teoria sociologica classica. Vi sono almeno tre valide motivazioni alla base di questa scelta. La prima ha a che fare con la persistente rilevanza dell’opera dei padri fondatori della sociologia, con particolare riferimento a Marx, Weber e Durkheim. Essa è riscontrabile nelle citazioni che, ancora oggi, ricorrono in modo sistematico, e non ritualistico, nei lavori di ricerca teorica ed empirica, ma anche nella continua opera di rilettura e reinterpretazione dei testi, che rivela la solidità costruttiva e la duttilità degli impianti teorici e degli strumenti concettuali approntati da questi autori. La seconda ha a che vedere con le domande che essi si pongono. Queste riguardano i modi in cui le società umane si sviluppano e si strutturano, i problemi con cui si confrontano e come cercano di risolverli. Si tratta, in effetti, di questioni fondamentali e, per questo, sempre attuali. Il modo in cui gli autori classici le affrontano, tuttavia, trae forza e profondità da una capacità di muoversi tra diverse discipline – dalla filosofia, la storia e la stessa sociologia alla scienza politica e all’economia – non rintracciabile nei contemporanei. E, qui, arriviamo alla terza motivazione. Lo stesso oggetto di studio della sociologia – la società moderna, quale forma del vivere insieme che si sviluppa, appunto, nel contesto della modernità, nei suoi innumerevoli aspetti – e il modo di approcciarsi ad esso pongono, infatti, ineludibili questioni epistemologiche, che portano gli autori classici a condurre una riflessione sistematica sulla natura e i limiti della conoscenza scientifica, che si traducono ben presto in un discorso sul metodo nelle scienze sociali. Per queste ragioni, l’acquisizione di familiarità con il pensiero dei classici, i testi, le teorie e i concetti da essi elaborati, rappresenta un passaggio obbligato per chi voglia intraprendere un percorso di studio e ricerca in ambito sociologico o, semplicemente, provare a capire meglio la società e il mutamento sociale.
Date queste premesse, il corso si propone anzitutto di chiarire che cosa s’intenda con "teoria sociologica". La teoria, a ben vedere, è parte della vita dell’essere umano, è ciò che fornisce la struttura cognitiva implicita nel modo in cui interpretiamo la realtà circostante, ma viene utilizzata per lo più in modo inconsapevole. L’approccio sociologico presuppone una presa di distanza dalle "opinioni" che si producono nella quotidianità della vita sociale. Lo studio dei classici, risalendo alle radici intellettuali delle principali teorie del mutamento sociale e delle grandi correnti ideologiche del nostro tempo, consente di gettare solide fondamenta su cui costruire un pensiero riflessivo. Se è vero, infatti, che l’oggetto di studio della sociologia – la vita sociale nella modernità – è di per sé instabile e mutevole, è pur vero che la teoria classica offre un ancoraggio sicuro per evitare la deriva.
Esso presenta, quindi, esempi concreti di come le teorie contemporanee si leghino alle teorie classiche. Gli studiosi, oggi, utilizzano in gran parte concetti coniati nell’età classica della sociologia. Lo fanno in modo diverso, intraprendendo opere di riconcettualizzazione talvolta molto sofisticate, riadattando i concetti alla mutata realtà sociale sulla base degli avanzamenti della conoscenza. Tuttavia, se gli studiosi riescono a comunicare e a intendersi tra di loro, ciò è dovuto alla possibilità di fare riferimento a un "linguaggio" comune, lo stesso corpus di conoscenze diligentemente costruito dagli autori classici.
Il corso si concede, poi, un breve excursus alla ricerca delle origini della sociologia. È, questo, un tema dibattuto. Quelli che chiamiamo "padri fondatori", in effetti, sono stati preceduti da raffinati intellettuali che, già a partire dal diciottesimo secolo, hanno gettato le basi per lo sviluppo di un pensiero sociologico. Si va dai moralisti scozzesi, come Ferguson, ai filosofi liberali, come Smith e Spencer, passando per i positivisti francesi, da Saint-Simon a Comte, quest’ultimo unanimemente considerato come colui che ha coniato il termine "sociologia".
La parte centrale del corso è dedicata all’analisi del pensiero di Marx, Weber e Durkheim. Qui, il corso si trova di fronte a una sfida didattica tanto difficile quanto intrigante: rendere attuali e fruibili gli scritti di autori vissuti in un’epoca temporalmente e culturalmente molto distante dalla nostra, in cui il lavoro dello "scienziato sociale" era permeato dalla riflessione teorica orientata allo sviluppo di un pensiero comprensivo e, come già sottolineato, per sua natura interdisciplinare. Questo ha due importanti implicazioni. La prima è che, per il suo carattere poliedrico, il pensiero dei classici è il terreno ideale per esercitarsi nell’analisi teorica, quale passaggio propedeutico alla "produzione" di teoria sociologica. La seconda è che questa stessa poliedricità si traduce in complessità, tale da richiedere lo sviluppo di un metodo analitico. È, questo, uno degli obiettivi primari del corso: equipaggiare gli studenti con un metodo per l’analisi teorica. A partire da un gruppo limitato di autori dal profilo equiparabile e facendo ricorso a una pluralità di approcci – bio(biblio)grafico, tematico, comparativo – il corso esplora la diversità delle risposte alle "grandi domande" cha hanno accompagnato lo sviluppo della società moderna.
Tra i problemi teorici affrontati durante il corso, se ne segnalano quattro:
• il problema dello sviluppo capitalistico (e il suo portato in termini di disuguaglianze);
• il problema del mutamento sociale;
• il problema della religione;
• il problema della conoscenza.
In questa parte, le lezioni sono organizzate in cicli di cinque incontri per autore. I primi quattro incontri sono dedicati all’analisi del pensiero degli autori, rispetto ai grandi problemi teorici or ora identificati. Nell’ambito dei quattro incontri, si prevede un’alternanza tra un momento di discussione collettiva di brevi testi o estratti dalle principali opere degli autori e un momento di didattica frontale a cura del docente. Il quinto incontro, invece, introduce opere selezionate di rilettura dei classici a opera di autori contemporanei.
I successivi due incontri in programma propongono agli studenti esempi di analisi comparata tra i tre autori (nel primo incontro) e tra di essi e altri autori classici, tra cui Gramsci, Pareto, Veben e Siemmel (nel secondo). Il profilo tematico della comparazione è quello dell’analisi delle classi sociali, sullo sfondo dei processi di cambiamento inerenti alla società industriale. È, questo, un esercizio avanzato che, alla fine del percorso didattico, si pone l’obiettivo di consolidare le conoscenze acquisite e aprire gli studenti a diverse possibilità di "pratica" teorica.
L’incontro conclusivo si pone come momento di sintesi e proposta tramite la discussione in aula.
Il piano dettagliato delle attività sarà reso disponibile a breve sulla piattaforma Moodle.