Tema del corso: Poteri e separazione dei poteri dalla fine del medioevo ad oggi.
I modulo (XV-XVII sec.).Teoria e pratica dell'esercizio del potere nella cultura costituzionale della prima età moderna.
II modulo (XVIII-XIX sec.). Dal potere ai poteri: l'affermazione della teoria separatista nel costituzionalismo delle Rivoluzioni liberali.
III modulo (XX secolo). I poteri pubblici e le nuove formule della loro separazione nell'era della democrazia di massa.
Per chi frequenta:
1. appunti delle lezioni e materiali inseriti nel sito docente durante il corso;
2. M. DUVERGER, Le costituzioni della Francia, ESI
Per chi non frequenta:
1. M.DUVERGER, Le costituzioni della Francia, ESI
2. Uno tra questi due manuali, a scelta dello studente:
a. R.MARTUCCI, Storia costituzionale italiana dallo Statuto albertino alla Repubblica (1848-2001), Carocci
b. C.GHISALBERTI, Storia costituzionale italiana 1849-1948, Laterza
Obiettivi Formativi
Fornire le conoscenze di base relative alle grandi linee evolutive del costituzionalismo europeo dall'inizio della modernità ad oggi seguendo l'evoluzione del concetto di pubblico potere e le sue varie declinazioni funzionali.
Prerequisiti
Nozioni essenziali di diritto pubblico e di storia moderna e contemporanea
Metodi Didattici
Lezioni frontali; seminari con presentazione di relazioni da parte degli studenti per l'ultima parte del corso
Altre Informazioni
Il corso si basa in buona parte sulla lettura e sul commento di testi che saranno posti a disposizione degli studenti attraverso il sito docente. Sullo stesso sito saranno inserite slides schemi delle lezioni e altri materiali utili per la preparazione dell'esame.
Modalità di verifica apprendimento
L'esame si svolge in forma orale.
Programma del corso
POTERI E SEPARAZIONE DEI POTERI DAL MEDIOEVO AL NOVECENTO
Primo modulo
1) Struttura degli ordinamenti medievali
- Un mondo di comunità intermedie
- L'originaria inesistenza di organizzazioni di tipo statale
- Le componenti primitive degli ordinamenti medievali: a. la ‘casa’ b. le solidarietà verticali (i legami feudal–vassallatici e il contratto feudale) c. le solidarietà orizzontali (la città) d. l'Impero universale: suo ruolo di 'contenitore concettuale' degli ordinamenti particolari
- La rappresentazione teorica dell'ordinamento: il 'modello aristotelico' (LETTURA excerpta).
2) Diritto e potere nella civiltà medievale
- La necessaria precedenza del diritto rispetto al potere. Concetto di 'ius inventum'.
- Il potere pubblico come 'iurisdictio': l’apporto della cultura giuridica medievale
- Le conseguenze istituzionali della teoria della iurisdictio: il principio del contraddittorio necessario e il principio 'quod omnes tangit ab omnibus audiri et approbari debet'
3) Origini delle organizzazioni statali, Stato per ceti e proto-parlamenti.
- L'avvio del processo di statualizzazione nella prima periferia dell'occidente medievale: nobili, città e principi alla scoperta della dimensione territoriale.
- Sviluppo e diffusione del modello statale tra quattro e cinquecento: un fenomeno autopropulsivo ed altamente contagioso.
- Lo 'Stato per ceti' come prima forma di ordinamento statale. Nozione di ceto e natura dualistica della costituzione per ceti.
- I proto-parlamenti come evoluzione delle assemblee feudali. Loro diffusione a livello europeo. Loro caratteristiche tipologiche (rappresentanza degli interessi, mandati imperativi, voto per stati, mancanza di autonomia politica rispetto al principe).
- In particolare, il parlamento inglese e la sua (esemplare) evoluzione da organo giudiziario ad organo legislativo tra XII e XIV secolo.
4) La teoria delle forme di governo e lo Stato misto tra Quattro e Cinquecento
- Le fonti classiche della teoria delle forme di governo: Aristotele e Polibio. Alcuni esempi di utilizzi della figura del governo misto nella pubblicistica cinquecentesca.
- Gli sviluppi inglesi: in particolare, l'Answer di Carlo I (1642) come formalizzazione classica del 'mixed government' cinquecentesco.
5) La crisi della costituzione medievale e la critica allo Stato misto
- Il logorarsi dell'assetto dualistico nel corso del Cinquecento e gli inizi dell'assolutismo in Francia.
- Bodin. La nuova nozione di sovranità, la sua incompatibilità con lo Stato misto e la riduzione delle forme 'miste' a forme 'pure' (LETTURA).
6) Hobbes e la crisi costituzionale del Seicento inglese
- Lo sfondo politico istituzionale: il tentativo degli Stuart e la guerra civile.
- Le premesse filosofiche e antropologiche del discorso di Hobbes.
- Lo stato di natura, il contratto sociale, la società politica. Modello hobbesiano e modello aristotelico a confronto.
- La legge naturale, la legge positiva e il primato della legis-latio.
- Il dogma della sovranità indivisibile ed il rifiuto di ogni Stato misto (LETTURA di alcune pagine del Leviatano).
Secondo modulo
7) John Locke e l'avvento dello Stato costituzionale
- La Glorious Revolution e il Bill of Rights tra innovazioni sostanziali e continuità formali con la tradizione cinquecentesca.
- Alle origini della costituzione bilanciata. Nuovi modelli di articolazione del potere nel pensiero filoparlamentare inglese del Seicento
- Locke discepolo di Hobbes: convergenze e divergenze. Il modello antropologico, lo stato di natura, il diritto di proprietà, il contratto sociale e il legislatore come vero sovrano.
- Dalla 'condivisione del potere' alla 'divisione dei poteri': il governo bilanciato nella sua prima formulazione classica (LETTURA di alcune pagine del Secondo trattato sul governo).
8) L'articolazione dei poteri pubblici nell'esperienza inglese tra sette e ottocento.
- Una prassi in evoluzione: dalla monarchia bilanciata degli Orange al protoparlamentarismo degli Hannover. Nascita del bipartitismo, autonomizzazione del Cabinet e ruolo crescente del Parlamento nel sostenere il governo.
- Giorgio III, l''influence' e il tentativo di ritorno alla monarchia personale.
- La caduta di Lord North (LETTURA) e la definitiva affermazione del parlamentarismo tra la fine del Settecento e il primo Reform bill: evoluzione 'fatale' o prodotto dell'insularità britannica?
9) Sul continente: l'affermazione dell'assolutismo in Francia
- La crisi degli stati generali, il progetto assolutista e la costruzione della monarchia amministrativa.
- L'opposizione 'parlementaire' alla monarchia. I Parlements come principali antagonisti costituzionali del Re tra Sei e Settecento. La teoria delle leggi fondamentali del regno e la dialettica tra le grandi magistrature ed il sovrano. Il rifiuto di registrazione come strumento privilegiato di opposizione.
10) Montesquieu
- Montesquieu paladino dell'etat de justice.
- La dottrina dei tre poteri secondo l'Esprit des Lois, L.IX, cap.VI: definizione e contenuto delle funzioni pubbliche presenti "in ogni Stato".
- Le forme di governo nella dottrina montesquiviana: governi dispotici, governi moderati e governi moderati aventi per fine la libertà. Loro classificazione in base alla diversa distribuzione dei tre poteri pubblici.
- La 'constitution d'Angleterre' come modello ideale di governo libero. La teoria classica del governo bilanciato ed i suoi elementi costitutivi
11) I tre poteri nel disegno del costituente americano
- Origini della costituzione dell'87: dalla confederazione al governo federale
- La forma di governo statunitense come fedele applicazione del modello settecentesco dei checks and balances.
- 'Congressional government': natura del sistema americano nel corso dell'800.
12) La 'novazione' rivoluzionaria in Francia
- All'origine di un nuovo spazio politico: la crisi della monarchia francese e la fine della società di corpi tra 1788 e 1789.
- Sieyès, la nascita della 'nation' e il potere costituente come quarto potere.
- La ridefinizione dei tre poteri nel quadro della ideologia rivoluzionaria:
- La ricerca di un difficile equilibrio: i rapporti fra i poteri costituzionali nelle quattro costituzioni rivoluzionarie:
- 1791: una costituzione troppo 'americanisante' per la Francia rivoluzionaria.
- 1793-94: una costituzione-manifesto per il governo del Terrore
-1795: di nuovo un regime a separazione rigida contro i pericoli della dittatura democratica
- 1799: i bizantinismi dell’anno VIII come rampa d’accesso alla dittatura
13) Le nuove formule della Restaurazione
- La ricerca della stabilità all'ombra del monarca: la Charte del '14, l'Acte addictionnel e la costituz. del '30.
- Benjamin Constant e l'elaborazione della costituzione classica dello Stato liberale: la revisione del modello bilanciato e la necessità di un potere neutro che garantisca l'equilibrio tra gli altri.
- Dal '48 alla terza repubblica: verso il parlamentarismo.
14) La separazione dei poteri nello Stato liberale italiano.
- Il costituzionalismo del Risorgimento: le incertezze di una società ‘neocetuale’ tra antica e nuova costituzione.
- Lo Statuto Albertino e l'originaria centralità del monarca. Sua partecipazione al legislativo; sua titolarità esclusiva dell'esecutivo; sua preminenza sull''ordine' giudiziario.
- L'interpretazione 'evolutiva' del decennio cavouriano e l'avvicinamento al sistema parlamentare.
- La forma di governo dell'Italia liberale come problema storiografico: letture 'parlamentariste' e 'aparlamentariste'.
- Il 'Governo di gabinetto' secondo la pubblicistica liberale: in part., il modello orlandiano.
Terzo modulo
15) Le nuove formule della separazione dei poteri nell'età delle democrazie di massa.
- Il contesto generale del passaggio dal liberalismo alla democrazia novecentesca
- La perdita di rilievo degli organi parlamentari e l’emersione del ‘potere governante’.
- I nuovi poteri dello scenario novecentesco: in particolare, la pubblica amministrazione separata dall’esecutivo e gli organi di garanzia costituzionale.
16) L’esperienza tedesca dal 1848 a Weimar
- Dalla Costituzione prussiana all costituzione del Reich guglielmino: un costituzionalismo non parlamentare.
- Weimar 1919: alla ricerca di un modello dualista
- Dal ’19 al ’33: il fallimento del sistema.
La costituzione austriaca del 1920: la via del parlamentarismo monista razionalizzato e il suo fallimento
17) Il caso inglese: dal governo parlamentare al premierato.
- La ridefinizione del ruolo del Parlamento: formazione dei partiti moderni, invarianza del sistema elettorale, neutralizzazioend ella Camera alta.
- L’indebolimento del monarca, il ridimensionamento del Cabinet e l’affermazione del governo del premier.
18) Gli Stati Uniti dal ‘congressional government’ al ‘presidential government’.
- Le linee generali dell’evoluzione della forma di governo dalla fine dell’Ottocento al secondo dopoguerra
- Il Congresso da organo sovrano a organo di controllo del governo.
- L’affermazione del Presidente.
- Il nuovo ruolo della Corte Suprema e il judicial review.
19) L’evoluzione francese: dal governo assembleare al semipresidenzialismo
- La Terza Repubblica: un liberalismo assembleare
- La Quarta Repubblica: le persistenze della tradizione.
- La quinta Repubblica e la riforma del 1962: l’emersione di un governo monocratico
20) La costituzione di Bonn, ovvero il modello del Cancellierato.
- Ripensando gli errori di Weimar: un sistema monista fortemente razionalizzato.
- Il Parlamento di Bonn:
- Il Presidente.
- La centralità del Cancelliere e i meccanismi di stabilizzazione del governo
21) Il caso italiano dalla crisi dello Stato liberale ad oggi.
- Ambivalenze e debolezze della forma di governo liberale in Italia
- La presa di potere di Mussolini e il fascismo ‘parlamentare’ .
- 1925-28: le leggi fascistissime e l’avvento del totalitarismo (?).
- L’età repubblicana: dalla prima Repubblica alle ‘legislature del maggioritario’ e al dibattito degli ultimi vent'anni sulla revisione della Carta del '48: quale forma di governo per l’Italia del XXI secolo?